lunedì 25 maggio 2009

QUANTO MI DAI?

Oggi a un corso di formazione sulla classificazione delle funzionalità (ICF) il docente ci fa questa domanda: sareste in grado di dare un grado di disabilità a questa persona basandovi sulle diagnosi?

"Maschio, 53 anni, ha subito l'estrusione del bulbo oculare destro in conseguenza di un trauma cranico, gli è stato diagnosticato un carcinoma ad un rene, gravemente ipoacusico dall'orecchio destro"

Da 1 a 10, chi gli dà più di 5 di gravità? Alzano la mano 15 su 40.
Da 1 a 10, chi gli dà meno di 5 di gravità? Alzano la mano 3 su 40.

Bravi! Sono io!

E adesso quanto mi date?

venerdì 22 maggio 2009

PRIMARIO E SECONDARIO

Sempre sull'onda dei ricordi, delle "esperienze carmiche" coi diversamente loro:

Trenta anni fa.
Ero in servizio civile presso un reparto psichiatrico del vicentino.
Ogni mattina il PRIMARIO,
con adeguato codazzo di medici e tirocinanti,
gladiatorei infermieri dal collo taurino,
e giovanissime infermiere molto inesperte ma altrettanto carine,
sbucava in fondo al corridoio (dalla porta antisfondamento chiusa a chiave: al di là, la libertà!)
ed iniziava la visita ai pazienti, dispensando sapienza e terapie.

Un giorno un altro Mario, mio coetaneo e matto come un cavallo,
opportunamente sistemato all'estremità opposta del corridoio,
lo guardava arrivare, stanza dopo stanza, lentamente...

Borbottava fra se parole solo sue, come faceva spesso, ma teneva d'occhio la preda...
quando fu a metà corridoio, circondato dai suoi discepoli,
Mario si alzò dalla sedia, protendendo il braccio col dito puntato,
cominciò a tremare come se non gli uscisse la voce,
poi sparò scandendo le parole, con voce da tribuno con solo un filo di falsetto:
"non volevo dire... come ho detto...
che lei... signor primario...
è una grandissimatestadicazzo!!!!"

Pago del suo gesto ed esausto, senza aspettare repliche,
rientrò in camera sua ed attese sdraiato nel letto l'iniezione letale,
la cicuta, il gas nervino, la degna punizione, insomma,
del suo eroico gesto,
e ghignava.

Ai miei occhi quel suo attimo da leone riscattò i precedenti 100 giorni da pecora,
passati a mendicare concessioni, e caffè, e giornali del Milan, e a fingersi interessato
alle patetiche battute del luminare della psichiatria...

Pensai alla genialità di quella iniziale negazione (non volevo dire...) che gli permise di dire quello che non aveva mai detto, attenuato nella forma ma amplificato nell'impatto comunicativo.
Contorcendo la frase in modo da annunciare a tutti il suo disturbo mentale, ma senza "fare il matto": tutti capimmo che non c'era confusione nel suo dire, tutti capimmo (mi sembrò) cosa voleva dire (anche il primario?),,,
qualcuno pensò (almeno io) che avesse le sue buone ragioni per dirlo...

Un lampo di verità in lunghe giornate di sedazione e di noia

BOOOH?

una delle mie prime esperienze folgoranti con i disabili
(allora si diceva senza insulto "Handicappati"):
fine anni '70, volontario al laboratorio ANFFaS, assito a questa conversazione
fra due utenti con sindrome di Down:
domanda: "Mario, ti sito handicappato?" (sei handicappato?)
risposta: "Boooh?"

Ho pensato spesso a quella risposta e con gli anni mi e apparsa sempre più "geniale":
1. perchè rimanda al mittente la questione (se vuoi proprio farti la domada sulla mia "etichetta", per favore, datti anche la risposta!)
2. perchè non ha bisogno di traduzione, mediazione, spiegazione, adattamento, tutoraggio...
è un boh primordiale e al contempo cosmico
3. perchè l'amico di Mario apparve visibilmente sollevato dalla risposta: funzionò a meraviglia!
e confermò la loro già solida amicizia
4. perchà Mario riuscì, non accettando etichette su se stesso, a non etichettare l'amico del cuore, affetto da trisomia 21 come lui, con i tratti tipici del viso come lui...
5. perchè lo fece senza alcun imbarazzo (veramente non gliene poteva fregare di meno) e senza alcun ossequio al politically correct

Un momento di pura contemplazione, per me,
e di genio, per loro, che ricordo dopo 30 anni

Alberto Moravia ha dedicato un libro al "Boh"
ma non so se sia altrettanto sintetico e geniale

COSTI QUEL CHE COSTI

a molti dei miei allievi manca un tocco,
un guizzo finale, il petto proteso al traguardo.

ma ci sono persone, diversamente "normali",
che mi sembrano fin troppo scotte, un tantino irrancidite:
la roba, la roba, la roba... i tagli, i tagli , i tagli...

"mamme e papà a fare i conti una volta in più con i diritti negati ai portatori di handicap:
Ma perchè siamo sempre e solo noi a subire continui tagli e ad essere perennemente un costo da razionalizzare?
"